Santuario Maria Santissima dei Miracoli

Subito fuori delle antiche mura si trova la più grande chiesa rinascimentale del comprensorio del Trasimeno, edificata nel 1500 e dedicata a Maria Santissima dei Miracoli, dopo un avvenimento miracoloso a cui nel secolo successivo è seguito un secondo miracolo. L’autore del Santuario è ignoto. Oggi si propende ad attribuirlo a un artista forse influenzato dal senese Francesco di Giorgio Martini, che in quel periodo stava portando a termine il monumentale tempio di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, presso Cortona, edificio al quale il nostro si ricollega per lo stile.

La facciata principale guarda il paese ed è divisa da un cornicione molto aggettante. Il rosone, e la porta principale come tutte le decorazioni sono in pietra serena e sono state scolpite da abili scalpellini lombardi tra cui Domenico Bertini, un allievo di Michelangelo. La chiesa, la cui base è a croce latina, contiene 4 nicchie con altari nella navata che è unica e due cappelle nei transetti, tutti arricchiti da fregi in pietra serena, dipinti, statue, i cui pregi e le cui storie sono raccontate piacevolmente nelle varie tappe a loro dedicate nell’itinerario codice QR. Negli approfondimenti delle varie tappe cenni storici, iconografia e tante curiosità.

Nel dipinto della Madonna del Rosario la bella tela dipinta nel 1558 dal fiorentino Bernardo di Girolamo Rosselli di si può vedere l’aspetto del paese nel 1500 con il campanile originario del Santuario, crollato improvvisamente nel 1910. Per l’affresco datato 1519 e raffigurante l’Incoronazione di Maria, assunta in cielo, si fa il nome di Giovan Battista Caporali e della sua bottega. La statua di Sant’Antonio abate, in pietra dipinta, con il porcellino che lo segue come un cagnolino merita l’ascolto dell’approfondimento del QR code. Bellissimo è il racconto del dipinto della Vergine che allatta il Figlio Divino e del tempio innalzato in modo da inserire nel transetto sinistro il muro originale che lo conteneva.

Accanto alla chiesa è visibile un pozzo che le preesisteva. Il racconto, narra che nell’anno 1940 la giovane domestica del parroco don Mariotto vi si recava per attingervi l’acqua. Tutto ad un tratto apparve dal roveto lì vicino una donna misteriosa che le chiese di far costruire una cappella per i fedeli proprio in quel punto. Le apparizioni si ripeterono, ma la povera Marietta venne presa per visionaria. Finché la  ”Signora” manifestò agli increduli abitanti la sua vera natura: la fanciulla tornò a casa con la brocca sulla testa rovesciata sottosopra, ma ancora piena di acqua. Gli abitanti del Castello, gridando al miracolo, corsero al roveto per tagliare gli spini e scoprirono che esso nascondeva i resti di un vecchio muro diroccato sul quale si trovava un affresco con l’immagine della Vergine che allatta il figlio divino. Il luogo divenne meta di pellegrinaggio, si narra di guarigioni miracolose, di voti esauditi. La popolazione acconsentì alla realizzazione del Suo desiderio, facendo quindi costruire non una semplice cappella ma un edificio più imponente. La cappella del transetto sinistro ingloba l’antico muro originale con l’affresco.

Nel transetto sinistro è descritto un altro evento legata al santissimo crocifisso in cui si volle riconoscere la volontà divina.